Ragazzi e cultura

Ragazzi e cultura

 

I bambini, gli adolescenti, sentono spesso parlare di cultura. A scuola, in casa, in tutte le occasioni in cui sono coinvolti in qualche attività culturale. Ma che idea hanno della cultura, di questa misteriosa parola che ogni tanto risuona nel loro immaginario?

Vorrei provare, chiacchierando con un gruppetto di bambini, a proporre loro, da adulto, una riflessione sull’idea di cultura.

In questo modo. Chiederei ai ragazzi di chiudere gli occhi e andare col pensiero a rivisitare i gesti, gli accadimenti, gli incontri della giornata. Di ricordare una cosa nuova della giornata: un colore nuovo, una parola nuova, una confidenza, una gioia, anche un dolore se c’è stato.

Un desiderio affidato alla nuvola di passaggio, un pensierino improvviso su quella storia degli insiemi o su quel racconto così commovente…

Ad occhi aperti l’invito a considerare il mondo esterno e il nostro essere in questo mondo. Ognuno di noi occupa un posto: in famiglia, tra gli amici e conoscenti, nella scuola, nel lavoro, nella società. Via via si allarga il cerchio dei nostri contatti, del nostro essere nel gioco dello scambio, del dare e dell’avere e nel gioco infinito che nel passato incontra il suo futuro.

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